(ben prima del previsto) e alla fine ci abbiamo messo più tempo a capire quale fosse l’entrata dell’appartamento della chiesa che ad arrivare.
Finalmente alle 15.45 circa siamo arrivate. Ci ha accolto poi Don Alessandro, che ci ha mostrato la stanza dove avremmo dovuto dormire e il bagno.
Una volta sistemate le nostre cose, ci siamo dirette verso il parco dei 5 pini, non tanto lontano da lì.
Appena arrivate, dobbiamo ammettere che ci abbiamo messo un po’ a scegliere due alberi abbastanza vicini per costruirvi il rifugio.
Dopo una decina di minuti, trovato il posto, ci siamo armate di cordini, picchetti e telone, e sotto la guida di Flavia,
abbiamo cominciato a costruire il nostro rifugio (sotto la pioggia).
Una volta concluso ci siamo fiondate sotto il rifugio, e dopo che Flavia ci ha fatto un resoconto del montaggio del rifugio e dei metodi per montarne altri tipi,
Ludovichetta ci ha spiegato come avremmo dovuto creare una piccola fonte di energia,
ma poiché un cavetto si era guastato (che furbata portarsi la borraccia aperta nello stesso zaino dei cavi),
non abbiamo potuto realizzarla.
Quando si erano ormai fatte le 18:30, abbiamo smontato il rifugio e al momento di uscire dal parco,
ci siamo rese conto che eravamo rimaste chiuse dentro.
Allora abbiamo dovuto sfruttare le nostre abilità motorie, e sotto la guida di Giada siamo riuscite a scavalcare il cancello
e le più piccole nel frattempo avevano trovato un passaggio nel cancello in cui sono riuscite a passare.
Così alle 18:50 eravamo di nuovo davanti alla Chiesa di San Nicola.
Una volta che ci siamo risistemate nella stanza ci siamo messe in cerchio
a fare l’attività di Elisa e Ludovica di infermieristica in cui ci hanno spiegato
alcuni metodi naturali da usare nei casi di vari problemi: dalle bruciature alle contusioni.
Una volta finita l’attività abbiamo tutte aiutato Barbara a preparare il riso (lei aveva già cotto il riso a casa
e aveva aggiunto il galbanino e lo jocca, e sul momento abbiamo soltanto aggiunto il tonno,
mentre per Giada che è intollerante aveva preparato il riso con olio e sale).
Alle 21:30 come stabilito è iniziato il fuoco di Giada e Flavia. Avevano preparato due giochi: il primo era STELLA
perché dovevamo riuscire ad attraversare la montagna di persone senza morire e chi si trovava a fare la montagna doveva sopravvivere senza morire;
il secondo gioco all’ inizio ci era sembrato strano. Era infatti il gioco della bottiglia a tema sopravvivenza (gli obblighi e le verità erano tutti per capire
se in alcune circostanze ce la saremmo potuta cavare oppure no). Finito il fuoco, abbiamo fatto una preghiera, ci siamo andate a lavare velocemente
per poi fiondarci subito nei sacchi a pelo a dormire. La mattina seguente ci siamo svegliate alle 8:00 (anche se ci siamo alzate con un po’ di fatica)
e poi abbiamo fatto un quarto d’ora di ginnastica con Giada. Subito dopo abbiamo fatto colazione con il dolce alle carote che aveva preparato Barbara.
Ci siamo poi lavate e sistemate. Alle 9 abbiamo iniziato la seconda parte della specialità di Elisa e Ludovica.
Ognuna ha buttato giù un’idea per realizzare un originale manuale di pronto intervento. Infatti questo manuale toccherà almeno una delle specialità di ogni squadrigliera.
Verso le 10:25 siamo salite per andare a messa (che senza che noi lo sapessimo era stata spostata per le comunioni).
Finita la messa, siamo andate a prendere gli zaini nella stanza, abbiamo dato una sistemata alla stanza e prima di andare via
abbiamo lasciato un foglio di ringraziamento e un’offerta per Don Alessandro che in quel momento era impegnato.
Subito dopo abbiamo lasciato la chiesa per recarci nuovamente al parco dei 5 pini…
Appena arrivate abbiamo continuato a buttare giù idee per il manuale.
Dopo una mezz’oretta abbiamo iniziato la catechesi organizzata da Ludo e Barbara e partendo da due brani molto simili abbiamo iniziato a fare ognuna una propria considerazione sul tema dell’egoismo.
I due brani trattati erano quelli di Luca 16, 19-31 e Lettera ai Galati,5. Ad un certo punto, vedendo una signora molto stanca e affaticata,
Ludovica e Ludovichetta corrono ad aiutarla a portare una busta molto pesante fino a casa sua, mentre noi altre, giudicando l’accaduto, ci siamo espresse sul tema dell’altruismo e della fiducia.
Appena tornate le altre abbiamo continuato la catechesi fino alle 13:30 circa. Poi abbiamo pranzato. Ognuno si era portato qualcosa ma alla fine Elisa e Ludovica si sono trovate a finire l’insalata di riso di Flavia a cui non andava più….
Dopo pranzo, durante l’ora yeah, ci siamo riposate come meglio credevamo. Ludovica ed Elisa sono state un po’ distese al sole, mentre noi altre siamo andate a giocare sugli scivoli.
Alle 15 siamo andate via dal parco per raggiungere la fermata dell’autobus per tornare a Monterotondo. L’autobus è arrivato alle 15.20, pieno di persone… un strazio ogni volta che c’era una curva per Elisa e Ludovica,
che rischiavano di uscire fuori dall’auto e di finire per strada. Finalmente arrivate a Monterotondo abbiamo aspettato i genitori che venissero a prenderci tutte quante e a fine uscita qualcuna si è ricreduta sul fatto che in un’uscita non conta dove si va,
ma cosa si fa e come si sta con gli altri. Il materiale portato dal magazziniere è stato praticamente quello necessario alla realizzazione del rifugio (picchetti, telone e cordini). L’infermiere si è preoccupata di portare la cassetta del pronto soccorso.
Elisa ha pensato a comprare i biglietti. Purtroppo, della seconda giornata non abbiamo molte foto perché ad un certo punto la macchinetta fotografica di Barbara ci ha abbandonate.. Speriamo che la descrizione della giornata possa rendere l’idea!